Black Myth Wukong

Black Myth Wukong

Nuove uscite

di Simon Larocca

23/03/2024

La potenza dell’eredità letteraria di un romanzo che ha segnato un’epoca e una nazione può essere tale da riecheggiare addirittura nei nuovi media moderni: al di là della valenza storica di un’opera, personaggi e ambientazioni se ripresi con criterio e tanta creatività sono in grado di creare hype attorno a un titolo videoludico come raramente è accaduto.

È questo il caso di Black Myth: Wukong, videogioco action con elementi da gioco di ruolo in arrivo anche su PlayStation 5 grazie a Game Science, casa di sviluppo cinese che ha annunciato l’uscita per il giorno 20 agosto 2024, dopo molte traversie e ritardi.

Fonte d’ispirazione, come vi accennavo in apertura, è il famoso romanzo Journey to the West, che come i più affezionati alle opere del compianto Akira Toriyama sapranno, è l’opera alla quale il mangaka si ispirò per creare il personaggio di Goku, seppur le differenze tra il Sayan e il Re Scimmia sono molte. Nel titolo dei Game Science protagonista dunque sarà Wukong, guerriero scimmia dotato di poteri e abilità sovrannaturali e che è apparso in svariate versioni su quadri e illustrazioni, serie tv (perlopiù famose in patria) e con moltissimi richiami in altre opere appartenenti a media differenti.

L’aura di leggenda attorno al Predestinato, così infatti verrà chiamato inizialmente durante il gioco, è da sempre fonte di ispirazione sia per il fascino che evoca la sua figura che per l’inserimento nella mitologia cinese, costituita da storie affascinanti e miti che fondano le loro radici nelle profondità più vaste della cultura orientale: dalle immagini diffuse del gioco abbiamo già potuto constatare quanto siano ben fatte le movenze di Wukong e assolutamente spettacolari le coreografie con le quali ci ritroveremo ad affrontare boss potenti e nemici che si frapporranno con ardore tra noi e la ricerca della verità.

Nel trailer, la grandiosa apparizione sulla scena del drago vale da solo il prezzo del biglietto e fornisce un livello di esaltazione pari a un ipotetico scontro tra Goku e Vegeta contro Sheron, tanto per stare in tema.

Lo sviluppo del gioco è stato tenuto sotto silenzio per molti anni e la stessa trama principale che muoverà i passi del Re Scimmia è stata rivelata in parte, mantenendo un nebuloso velo di mistero da parte degli sviluppatori: che sia una strategia commerciale per far salire l’hype a livelli vertiginosi?

Come sappiamo, il gioco si avvale del motore grafico Unreal Engine 5, un nome evocativo e altrettanto potente nell’industria videoludica quanto Wukong lo è per i cinesi e la loro storia millenaria: la grafica si presenta dettagliata e sembra reggere bene i numerosi scontri e cambi di prospettiva che un gioco incentrato sull’azione e sui combattimenti impetuosi deve assolutamente enfatizzare.

Non sappiamo se Wukong manterrà esattamente le caratteristiche della sua controparte cartacea: considerando che si dice possa smuovere persino due montagne con la forza delle sue possenti spalle, ci viene difficile pensare che un’abilità del genere possa essere integrata in una ruota di sviluppo talenti: certo è che la statura letteraria di un personaggio così importante per la cultura cinese costituisce una responsabilità non da poco per quelli di Game Science: se le promesse suggerite dai trailer ad alto contenuto adrenalinico e spettacolare verranno mantenute, ci troveremo al cospetto di una killer application in grado di smuovere davvero montagne… di copie vendute e ore e ore di gioco per coloro che cercano una sfida impegnativa con il sapore del Mito.

author

Simon Larocca

Scrittore e socio di Retroedicola Video Club

Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.

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