Raggi X come funzionano e domande frequenti

Raggi X come funzionano e domande frequenti

Grading

di Simon Larocca

22/08/2025

Gradare un titolo prevede più fasi. 

The Games Market mette a disposizione un servizio di valore, che rappresenta di fatto il cuore del processo: si tratta della Scansione a Raggi X a bassa intensità, operazione che adotta una tecnologia in grado di verificare la presenza e l’integrità dei contenuti interni senza aprire la confezione.

[Esempio di scansione di una scheda NEO GEO]

[Esempio di scansione di una scheda NEO GEO]

La scansione a Raggi X costituisce lo strumento ideale per coloro che desiderano avere informazioni sul contenuto interno dei titoli Sealed, oppure di materiale che per vari motivi non può essere aperto manualmente.

Quello di The Games Market è il primo grading videoludico che utilizza una tecnologia normalmente impiegata nel settore medico e aerospaziale: a differenza delle tecnologie ad alta intensità usate per ispezioni industriali, la macchina a raggi X utilizzata per la gradatura dei titoli è calibrata appositamente per il settore collezionistico.

Utilizzando tale macchina per la tomografia computerizzata all’avanguardia, sia in termini di flessibilità che velocità e qualità dei rilevamenti, viene garantita una precisione millimetrica tale da poter rilevare la presenza di manuali, numeri di serie, codifiche delle schede, dischi o inserti nascosti.

L’esposizione ai raggi X durante la procedura di scansione del titolo non è assolutamente dannosa, vale per ogni tipologia di componenti elettronici e supporti di memoria compresi, oggigiorno infatti i raggi X costituiscono uno degli strumenti standard per il controllo qualità non distruttivo delle schede di elettronica che si trovano in moltissimi oggetti anche di uso quotidiano, dagli elettrodomestici ai computer, di conseguenza non sussiste alcun pericolo di esposizione a radiazioni dannose per il funzionamento dei supporti.

Anche perché durante i controlli per le certificazioni, gli operatori del team tecnico TGM mantengono l’intensità dei raggi X molto bassa e ciascun controllo prevede al massimo qualche minuto di esposizione.

È importante sottolineare che non c’è nessuna interferenza con le etichette, inchiostri e sigilli apposti sul videogioco, così come non vi è alcuna alterazione ai materiali plastici o cartacei: i fotoni dei raggi X che si possono produrre con il tomografo utilizzato per la procedura per le certificazioni non hanno la potenza necessaria per alterare le caratteristiche fisiche dell'oggetto da gradare, come appunto il colore della plastica o della carta.

Effettuare una scansione a raggi X, dunque, è un procedimento non solo sicuro per il videogioco in esame, la cui integrità viene preservata in tutto e per tutto, ma permette un elevato livello di precisione per la certificazione del titolo.

In parole povere, per essere visibile ai raggi X, un materiale deve avere una densità tale da diminuire l’energia dei fotoni che gli passano attraverso, una differenza che viene catturata da un pannello tramite un’immagine in scala di grigi (un principio molto simile a quello di una macchina fotografica digitale).

Alcuni materiali, come i metalli, sono molto densi e quindi notevolmente visibili, basti pensare alle componenti elettroniche, per esempio; altri al contrario sono meno densi ma comunque visibili facilmente, come la plastica della custodia del titolo, oppure talmente sottili da essere visibili con difficoltà o essere completamente trasparenti, come la carta dei libretti.

Per concludere, è bene sapere che le immagini ottenute con i raggi X hanno solitamente una risoluzione tra i 20 e i 50 micron, che equivalgono a 2-5 centesimi di millimetro.

Risoluzione decisamente elevata, quanto basta per permettere di visualizzare, e analizzare, tutti i parametri necessari alla certificazione finale del videogioco.

author

Simon Larocca

Scrittore e socio di Retroedicola Video Club

Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.

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