Eroi del tempo: conosciamo Massimiliano Sacchi

Eroi del tempo: conosciamo Massimiliano Sacchi

Eroi del tempo

di Simon Larocca

21/09/2025

Ciao! Ti diamo il benvenuto nella grande famiglia di The Games Market e grazie per aver accettato di farti intervistare. Ogni passione nasce da lontano, di solito, in quell’epoca magnifica e suggestiva tra l’infanzia e l’adolescenza, è lì che nascono i sogni dei videogiocatori, destinati a crescere insieme a noi. Raccontaci di te! chi sei? O meglio, chi è la persona, il collezionista, l’appassionato di videogiochi che abbiamo di fronte?

In realtà non sono un collezionista, ma un semplice giocatore.

Andiamo con ordine: sono Massimiliano, nato nel 1970 a Portici, appassionato di videogames da sempre. O meglio, dall'età di cinque anni, quando mio padre mi diede 50 lire per la mia prima partita a Pong, in un bar della provincia di Siena.

La mia prima "vera" console a cartucce fu l'Atari VCS 2600, e da allora non mi sono più fermato. Anzi, per dirla bene: mi sono fermato più volte di fronte al prezzo dei giochi, per me proibitivo, fino a quando ho capito che avrei dovuto lavorare nel settore dei videogames, altrimenti non avrei mai avuto la possibilità di nutrire la mia passione.

Fare collezionismo significa mantenere una connessione profonda con il nostro passato e i giochi che abbiamo amato. Quali sono i tuoi titoli preferiti di sempre? Con le tue parole, permettici di “vedere” i tuoi scaffali e la collezione, o le collezioni, che ti rappresentano. 

Ho delle sostanziose raccolte di giochi per MegaDrive, Genesis, Super NES, Super Famicom, PC Engine, Game Boy Advance, Nintendo DS...

In pratica, ho un debole per i giochi su cartuccia: sono i primi che ho avuto, e hanno un posto speciale sui miei scaffali (con la sola eccezione del Nintendo 64, i cui poligoni sono invecchiati maluccio, per i miei gusti).

Poi ci sono titoli Dreamcast, Saturn, PlayStation, NeoGeo CD, PlayStation 2 e altro ancora, ma è tutto riposto in capaci scatoloni o luoghi schermati che proteggono e riparano cartucce e dischi: lo spazio è poco e ho dovuto ottimizzarlo il più possibile. Tengo a portata di mano solo i titoli che, di volta in volta, mi servono per lavoro (in gran parte RPG, J-RPG, tactical-RPG).

In assoluto, i miei titoli preferiti sono Joust, Kick Off 2 (ma anche SWOS), Dino Dini's Soccer, Tetris, F-Zero, Super Mario All-Stars, Galaga, Raiden, Xevious, The Legend Of Zelda: A Link To The Past, Panel De Pon/Tetris Attack, Forza Motorsport... e Puzzle Bobble, il gioco che - nella versione per Super Famicom - mi ha effettivamente cambiato la vita.

Ce ne sarebbero molti altri, anche recentissimi (tre nomi per tutti: Mario Kart 8, Dead Cells e The Binding Of Isaac), ma mi fermo qui.

Facendo gradare il tuo titolo, hai fatto una scelta importante e da adesso è diventato qualcosa di più, non solo come valore collezionistico. Come hai conosciuto il mondo del grading? Hai già avuto esperienze simili con altre tue collezioni, anche diverse da quelle videoludiche?

Qui devo fare una premessa: lavoro nel settore dei videogames dal 1993 (sono partito scrivendo per Micro & Personal Computer e Game Power, poi sono passato a Namco, Sony Computer Entertainment, Sunsoft, e altro ancora) e a un certo punto mi sono ritrovato con una certa quantità di videogiochi ancora sigillati: per farla breve, io compravo un gioco per me, ma spesso lo stesso titolo mi veniva inviato dallo sviluppatore o dal publisher.

Era uno scambio di favori molto comune, e il doppione rimaneva chiuso, quando i colleghi di lavoro non lo volevano per loro.

Fino al 2022 non avevo idea di cosa fosse il grading, e solo grazie a due collezionisti statunitensi che me lo consigliarono decisi di far certificare una buona parte dei giochi sigillati che avevo in ufficio. Non avevo esperienze precedenti, ma mi sembrò un'ottima idea perché la certificazione garantisce il possessore (nonché eventuali acquirenti) della genuinità di ciò che ha.

Inoltre negli U.S.A. e in Canada il mercato dei videogiochi "graded" era già affermato, con diverse migliaia di collezionisti e rivenditori attivi, sulla falsariga di quello che era successo alle figurine sportive e ai fumetti: date un'occhiata ai valori battuti dalle case d'asta più note, come Heritage Auctions e Goldin, e capirete cosa voglio dire...

La certificazione aggiunge valore al videogioco: è una garanzia per un eventuale acquirente. Il mercato del "graded" è molto florido negli Stati Uniti e in Canada, ed è in crescita in altre aree geografiche.

Fino a tre anni fa non sapevo nemmeno cosa fosse, ma mi sono dovuto ricredere: pensare che un mercato non esista o non sia rilevante solo perché non lo conosco sarebbe da miope. È come i blue-jeans, come Baywatch, come il rock'n roll: ci ha messo un po' di tempo, ma alla fine troverà il suo spazio anche qui in Italia (in altri paesi europei è già da tempo una realtà affermata).

Quali sono stati i motivi principali per cui hai voluto gradare il titolo che ci hai portato? Al di là degli aspetti nostalgici legati al gioco, vi sono altre motivazioni dietro la scelta di affidarti alla procedura di grading di TGM?

Il motivo principale è stato la preservazione di due videogiochi a me molto cari.

Avere due oggetti che fanno bella (bellissima!) mostra di sé dietro la mia scrivania è un segno tangibile della mia passione. Posso tenerli esposti in una teca che li valorizza, oltre a proteggerli. La scelta di provare il servizio di The Games Market è nata dopo aver parlato con Alberto: mi è parso una persona con lo sguardo puntato lontano ma i piedi ben saldi per terra, e ho apprezzato la concreta lungimiranza del progetto.

Le motivazioni migliori, però, le ho avute solo dopo aver ricevuto i giochi, certificati e nella loro teca, quando gli esperti di TGM mi hanno comunicato i difetti - minimi ma oggettivi - dei miei amati titoli: hanno dimostrato di avere occhio lungo e accorto - mannaggia a loro! :-D - un pregio che si affianca alle tecnologie che utilizzano.

Ogni gioco ha la sua storia, così come il suo proprietario, il legame che si instaura va molto oltre il semplice binomio proprietario-oggetto. Quando il titolo ti è stato riconsegnato finalmente gradato, che cos’hai provato?

Ho provato sollievo!

Non avrei mai aperto un videogame sigillato del 1985, perché ho una copia loose, o perché è disponibile negli Arcade Archives per Switch o PS4/5, e sapere che quella scatola colorata sarebbe stata protetta da una robusta teca, mi ha dato una sensazione di tranquillità.

Poi, dopo averli messi "in posizione", mi sono detto che sono proprio belli da vedere e da mostrare.

Per concludere, non possiamo che farti la domanda di rito per eccellenza: quali sono stati gli aspetti del nostro servizio che ti sono piaciuti maggiormente? Grazie non solo per averci donato il tuo tempo, ma anche per aver scelto di darci la tua fiducia!

Mi sono piaciuti diversi aspetti, in primis la serietà/severità della valutazione, e a seguire il processo di analisi/valutazione moderatamente rapido e il prezzo competitivo.

Apprezzo molto anche l'aspetto tecnologico della procedura di grading offerta da TGM, ma sono rimasto ancor più favorevolmente impressionato dall'analisi fatta dall'occhio umano che ha evidenziato le piccole imperfezioni.

Mi sia concesso di ripetermi: "Mannaggia a loro!" :-D

author

Simon Larocca

Scrittore e socio di Retroedicola Video Club

Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.

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