Eroi del tempo: conosciamo Enrico Freguia

Eroi del tempo: conosciamo Enrico Freguia

Eroi del tempo

di Simon Larocca

08/09/2025

Ciao! Ti diamo il benvenuto nella grande famiglia di The Games Market e grazie per aver accettato di farti intervistare. Ogni passione nasce da lontano, di solito, in quell’epoca magnifica e suggestiva tra l’infanzia e l’adolescenza, è lì che nascono i sogni dei videogiocatori, destinati a crescere insieme a noi. Raccontaci di te! chi sei? O meglio, chi è la persona, il collezionista, l’appassionato di videogiochi che abbiamo di fronte?

Mi chiamo Freguia Enrico, classe 1981 e abito in una piccola cittadina in provincia di Rovigo.

La mia infanzia si è legata ai videogiochi grazie al mitico Nintendo NES, principalmente con Super Mario Bros, Duck Hunt e Super Mario Bros 3 che erano praticamente gli unici giochi che i miei genitori potevano permettersi di acquistarmi all'epoca, ricordo come fosse ieri che Super Mario Bros 3 lo pagarono 110.000 lire ed io ero al settimo cielo quando lo ricevetti! Ci ho passato giornate intere per finirlo e fu ed è ancora fantastico. Tra i miei amici c'erano le classiche due fazioni, quella Nintendo con Mario e quella Sega con Sonic e non nascondo che c'era sempre quel po' di sana rivalità tra la scelta della migliore console.

Ognuna ovviamente con i suoi pregi e difetti, ma quando ci si trovava a giocare a casa degli amici non c'era Consolewar, ma solo tanto puro e sano divertimento! La fortuna poi di quell'epoca è che esistevano le videoteche in cui noleggiare i videogames e ci passavo delle ore tra gli scaffali con mio padre per decidere quale gioco portare a casa per 3 giorni, fosse Ghostbusters piuttosto che Zelda!

Gli anni passavano, io crescevo ma non c'era ancora la possibilità economica di acquistare un Super Nintendo piuttosto che un Nintendo 64 e anche lì si chiedeva aiuto alla videoteca che noleggiava pure le console, si chiedeva agli amici più stretti di mettere insieme quei 2 soldi che servivano per affittarla almeno una settimana, perché si sapeva già che la prossima volta sarebbe stata dopo diversi mesi.

Quando poi uscì la Playstation (mio fratello maggiore aveva già l'età per lavorare e andammo insieme ad acquistarla), mi sentii catapultato nel futuro come Jobe Smith del film "Il Tagliaerbe”. Dato che ormai il NES non lo usavo più, mio padre, ebbe la brillante idea di REGALARLO al figlio di un suo collega di lavoro (ancora oggi mi mangio le mani).

Quando cominciai a fare qualche lavoretto, decisi di acquistare i giochi più belli, originali ma usati, e da lì iniziai a collezionare. Sono passati ormai 27 anni e sono orgoglioso della mia collezione che conta circa 1100 giochi, quasi tutti completi (nessuno loose, solo cartuccia per intenderci), circa 50 console (anche portatili) boxate e anche alcune sigillate, circa un centinaio di accessori tra cui joypad, pistole e accessori vari, più una sezione dedicata a Super Mario con circa 130 titoli appartenenti a tutte le console in cui è apparso.

Ora ho quasi 44 anni, sposato e con 2 figli, una di 11 anni e il più piccolo di 4, ho un’azienda mia insieme a mio fratello e una moglie fantastica con cui condivido la passione per i viaggi attorno al mondo e che il prossimo anno ci porterà in Giappone e una giornata ad Akihabara non me la toglie nessuno!!

Il tempo libero per giocare è ormai un lontano ricordo e attualmente mi dedico solo al collezionismo, tant’è che ormai i giochi e console che acquisto rimangono chiusi sigillati!

Fare collezionismo significa mantenere una connessione profonda con il nostro passato e i giochi che abbiamo amato. Quali sono i tuoi titoli preferiti di sempre? Con le tue parole, permettici di “vedere” i tuoi scaffali e la collezione, o le collezioni, che ti rappresentano. 

Da quando iniziai a collezionare ho sempre cercato giochi e console di tutti i generi poiché mi sento quel genere di collezionista a cui piace avere tanta roba di un valore un po' più basso piuttosto che poca roba di tanto valore!

Sono però allo stesso tempo selettivo nelle mie scelte prediligendo l’acquisto di soli giochi Pal o Pal-A (nel caso specifico NES) e non Usa o Jap, ricerco titoli che siano il più completi possibile e non loose, inoltre preferisco acquistare giochi in buono stato e completi.

I miei giochi preferiti? Dipendono dall’epoca: nell’era del NES erano indubbiamente Super Mario Bros, Tetris, Ghostbusters, Bubble Bobble, Ducktales e Rainbow islands.

Nell’era della Playstation cito Resident Evil, Gran Turismo, Kula World, Crash Bandicoot, Mortal Kombat e Broken Sword. Nell’era della Playstation 2 è entrato di prepotenza nella mia vita God Of War, del quale posseggo una vetrinetta dedicata con tutti i titoli usciti dal primo all’ultimo, con tanto di fumetti, libri, controller e console a tema!

Negli ultimi anni, però, il mio obiettivo è diventato riuscire a completare la collezione dei 299 titoli del NES usciti come Pal-A: la vedo come un’impresa ardua se non impossibile, sia per la reperibilità di certi titoli sia per la spesa che dovrei affrontare ma in ogni caso non demordo.

Al momento sono arrivato a 185 titoli e ne sono comunque orgoglioso!

Facendo gradare il tuo titolo, hai fatto una scelta importante e da adesso è diventato qualcosa di più, non solo come valore collezionistico. Come hai conosciuto il mondo del grading? Hai già avuto esperienze simili con altre tue collezioni, anche diverse da quelle videoludiche?

Dell’esistenza del Grading ne sono a conoscenza ormai da anni, i principali nomi quali Wata, Vga, Cgc o Pixelgrading hanno sempre attirato la mia curiosità ma allo stesso tempo li ho sempre visti (per il mio tipo di collezione) come una spesa molto alta e senza senso.

Mi spiego meglio: come ho detto prima, io non ho mai cercato la perfezione nei giochi che acquisto poiché è più importante possedere un pezzo e tenerlo per me, piuttosto che pensare al valore per poi rivenderlo, magari dopo anni.

Piccolo aneddoto: mi capitò circa 4 anni fa di incontrare e conoscere un ragazzo con la sua bancherella di retrogames a Padova, aveva diversi giochi per Nes che mi mancavano e io a casa avevo diversi doppioni di cui mi volevo liberare, così gli proposi uno scambio.

Mentre trattavamo sul valore dei miei e dei suoi giochi mi disse: “in questi ultimi anni il valore dei Retrogames è aumentato molto, speriamo non sia solo una bolla di sapone e che non crolli il valore nei prossimi anni”. Io gli risposi, “guarda, per me se dovesse scendere il valore mi farebbe solo piacere, così me ne riesco a prendere ancora di più!”

Ovviamente eravamo su due punti di vista differenti, il mio da collezionista e il suo puramente d’affari in quanto possessore di bancherella e partita iva.

Quali sono stati i motivi principali per cui hai voluto gradare il titolo che ci hai portato? Al di là degli aspetti nostalgici legati al gioco, vi sono altre motivazioni dietro la scelta di affidarti alla procedura di grading di TGM?

Vi ho fatto gradare un titolo come Gumshoe per NES che non è uno dei giochi più ricercati del mercato, ma a me poco importa poiché si tratta di un titolo che pagai la bellezza di 5 euro in un mercatino dell’antiquariato.

Il fatto di averlo pagato una sciocchezza accresce di molto il valore che io assegno a questo gioco e aver investito dei soldi per gradarlo, con addirittura la scansione a raggi X, mi ha dato molte soddisfazioni!

Quando su Instagram vidi per la prima volta la vostra pubblicità TGM mi illuminai e cominciai subito a pensare a quali titoli avrei potuto spedirvi, anche grazie al fatto che la distanza tra noi è ridotta e non avrei dovuto salutare i miei cari giochi in partenza per l’America con la speranza di poterli rivedere a distanza di chissà quante settimane.

Decidere di farli gradare per me significa bloccare per sempre il loro deterioramento nel tempo, dovuto ai vari spostamenti nell’ambiente casalingo o a cadute accidentali che possono magari essere causate da bimbi in giro per la casa. 

Ribadisco, al momento faccio gradare dei giochi puramente per tenerli conservati, pensando che la mia collezione accresce di valore e chissà, magari un giorno i miei figli ci potranno ricavare un bel gruzzoletto, oppure li regaleranno in giro come fece mio padre con il mio Nintendo Nes!

Speriamo proprio di no!

Ogni gioco ha la sua storia, così come il suo proprietario, il legame che si instaura va molto oltre il semplice binomio proprietario-oggetto. Quando il titolo ti è stato riconsegnato finalmente gradato, che cos’hai provato?

Dopo solo una settimana di attesa, i titoli erano pronti per essere rispediti al suo legittimo proprietario.

“Cosa? Di già?” penso tra me e me.

Ebbene sì, con spedizione super tracciata e protetta come se dentro ci fosse la Monna Lisa mi vengono recapitati a casa e, impaziente ma al contempo con estrema delicatezza, estraggo le reliquie dal box.

Erano perfetti! Luccicanti! Gradati!

Ed erano tornati da me!

Per concludere, non possiamo che farti la domanda di rito per eccellenza: quali sono stati gli aspetti del nostro servizio che ti sono piaciuti maggiormente? Grazie non solo per averci donato il tuo tempo, ma anche per aver scelto di darci la tua fiducia!

Scegliere quale aspetto mi sia piaciuto di più del vostro servizio è per me un po' difficile, in senso buono ovviamente, poiché non ho termini di paragone con altre case.

Sono comunque felice sotto diversi aspetti: chiarezza del processo di gradatura, la disponibilità del vostro team, la velocità del servizio, la pazienza con i clienti come me, che fanno mille domande a qualsiasi ora e l’attenzione alla logistica.

Sottolineo anche la qualità dei materiali usati, il rapporto qualità/prezzo e il servizio a raggi X, con le schede in HD!

Ci sentiamo presto… Con i nuovi oggetti da gradare!

author

Simon Larocca

Scrittore e socio di Retroedicola Video Club

Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.

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