The Cyber Shinobi l'eredità di un eroe

The Cyber Shinobi l'eredità di un eroe

C'era una volta

di Simon Larocca

21/06/2025

Ombra sfuggente che si annida nei meandri della storia del Sol Levante, guizzante come un fendente letale. La notte è più buia e pericolosa, quando prende il nome dal guerriero definitivo per eccellenza: il ninja!

Le incursioni multimediali di questa figura affascinante, a cavallo tra mito e realtà, sono state tante e sarebbe impossibile conteggiarle tutte: dalle serie tv (cito la recente House of Ninja senza dimenticare Master, così vintage che vi consiglio di recuperarla) a film cult come Ninja Assassin o i comics con le sempreverdi, è il caso di dirlo, Tartarughe Ninja, le avventure a base di katana, shuriken e acrobazie che sfidano ogni legge della fisica esistente non passano mai di moda.

Nel 1991, poi, arrivò il terzo capitolo ufficiale della saga ninja per eccellenza: sto parlando di The Cyber Shinobi, che come immaginerete riprendeva il concept del primo leggendario capitolo con Joe Musashi!

Se non sapete di chi sto parlando, immaginate un abile guerriero nippoamericano con la tuta da ninja, una katana affilata pronta all’occorrenza per affettare i nemici e miriadi di stelle metalliche, gli shuriken, nascosti nelle maniche: a volto scoperto, Joe Musashi sgominò l’organizzazione criminale Zeed da solo, come un vero eroe Anni Ottanta!

Gli sviluppatori di Sega però, sotto la direzione del grande Ryo Kudou (colui che sviluppò a trecentosessanta gradi i personaggi di Streets of Rage, altro grande classico Sega, tanto per dire) avevano forse finito di fare i conti con l’iconico personaggio, ma non certo con la banda degli Zeed: in un lontano futuro, il 2XXX che potrebbe benissimo essere settato fra un anno nel nostro calendario per quanto ne sappiamo, i-terroristi ritornano con un esercito di robot e androidi per distruggere centrali nucleari disseminate in tutto il mondo.

Va da sé che non è propriamente uno scenario idilliaco quello che si prospetta, quando non sono i bambini a fare ooh ma le città a fare boom. Joe Musashi purtroppo non è reperibile perché appartiene a un altro tempo, dunque ecco scendere in campo un altro Joe Musashi (che fantasia, Sega!), nientemeno che il pronipote dell’eroe che sconfisse gli Zeed.

Dichiaratamente un picchiaduro a scorrimento laterale seppur prendendo le distanze da titoli fracassoni come Final Fight o Double Dragon, questo hack’n slash si propone come ventata d’aria fresca nel genere approdando su Master System in forma di esclusiva, diremmo oggi, forte di una IP consolidata ed entrata nei cuori dei puristi dei titoli side-scrolling votati a menare mazzate.

Seppur il gameplay ricordi da vicino quello del primo Shinobi, la verità è che il tentativo di introdurre elementi nuovi nella saga non ebbe fortuna: il nostro alter-ego sullo schermo si presenta subito macchinoso nei movimenti e gli sprite dei nemici, oltre a quelli di Joe stesso, risentono della potenza della macchina su cui il gioco gira, che aveva dalla sua una risoluzione comunque degna di nota all’epoca e dei colori meravigliosi, tuttavia il gioco è molto legnoso e ricorda molto vagamente la perfezione del primo capitolo.

Il fascino urbano del primo Shinobi è molto superiore alla rappresentazione futuristica della città; a tratti si ha la sensazione di giocare un macro livello unico con le fattezze di un magazzino enorme, suddiviso in più aree di gioco, compresa la base nucleare alla fine dove dovremo farci largo fino all’ultimo boss.

Ecco, anche i boss non sono memorabili e secondo me pesa molto la scelta di non aver voluto connettere la trama di gioco a elementi portanti dell’universo dei ninja: niente nemici incappucciati, né duelli con la katana al chiaro di luna, solo fredde macchine da distruggere e soldati potenziati ciberneticamente a sbarrare la strada tra noi e il salvataggio del pianeta.

Un titolo che fa il suo dovere anche se non fino in fondo. Del resto, come dice un antico proverbio giapponese, “non sempre l’abilità di un ninja è sufficiente a tagliare in due la luna”.

Game Cover
7

Pro

Il ritorno di una saga leggendaria su Master System, dopo i fasti di Alex Kidd in Shinobi World

L’idea di trasferire l’ambientazione principale in una città del futuro è di per sé buona, così facendo azione, fantascienza e dinamismo da beat’em up si mescolano in un unico titolo

L’intro del gioco con le immagini della gloriosa vittoria di “nonno” Joe sui nemici di sempre è notevole

Contro

Non basta una intro galvanizzante e il nome Shinobi nel titolo per creare un capolavoro, ci vuole molto di più

Gameplay ostico, comandi farraginosi e animazioni di Joe non all’altezza della fama di famiglia

Joe Musashi non è il vero Joe Musashi. Quando un protagonista conta, questo è il rovescio della medaglia

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228,60 €
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Simon Larocca

Scrittore e socio di Retroedicola Video Club

Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.

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