Maui Mallard in cold shadow! Camicie improbabili, l'arte dei ninja e Disney come non l'avete mai vista!

Il castello incantato della Disney, compagnia fondata da quel furbacchione visionario di “zio Walt”, è diventato nel corso del tempo simbolo iconico di magia e fantasia, dai film d’animazione con i quali siamo cresciuti alle visionarie storie tramandate attraverso le nuove tecnologie.

Se ripercorro il fiume del tempo della mia adolescenza, permeata dai ricordi allegri e densi di pomeriggi a smanettare per non perdere l’ultima vita a disposizione, non posso che richiamare alla mente gemme come Castle of Illusion per Sega o il cupo e intrigante Darkwing Duck su NES. Tuttavia, il titolo di cui voglio parlarvi oggi non ha nulla da invidiare a quelli sopracitati: mi riferisco a Maui Mallard in Cold Shadow, da noi conosciuto come Donald in Maui Mallard.

Flashback, 1995: MegaDrive e Super Nintendo battagliano tra di loro sugli scaffali dei negozi a suon di sparatutto, picchiaduro dalle hadokeniane vibes e platform eccellenti in cui si salta, si corre in spinning mode e al giocatore non viene risparmiato il classico imbarazzo della scelta. Bei tempi, vero?

Maui Mallard viene introdotto in questo calderone di titoli succulenti dal dipartimento Disney adibito alle produzioni videoludiche, Disney Interactive, con un’avanguardista voglia di osare che, ahinoi, difficilmente rivedremo nel nuovo millennio: dopo l’esordio su Sega, il titolo approdò a ruota su Nintendo, Pc e anche per la portatile della casa di Kyoto. Ma torniamo al nostro detective privato con le fattezze di Paperino ma che non è Paperino, questione su cui torneremo.

Teatro dell’avventura principale è l’isola tropicale in cui l’idolo di casa, Shabuhm Shabuhm, che assomiglia più all’onomatopea delle mazzate ninja inflitte da Maui (ninja? Ci torniamo anche su questo, non siate impazienti!), è misteriosamente svanito nel nulla.

Maui Mallard dovrà saltare, sparare, evitare proiettili mortali e colpi a tradimento, superare livelli variopinti e progettati in modo davvero ispirato dagli sviluppatori: basti pensare al livello del villaggio dei nativi, con le cascate azzurre sullo sfondo e una generale cura maniacale per i dettagli, sia grafici che sonori.

Quest’ultimo comparto, tra l’altro, vede la presenza alla direzione musicale nientemeno che di Michal Giacchino, il leggendario compositore di indimenticabili soundtrack cinematografiche e televisive, come quella della serie televisiva Lost: in Maui Mallard, Giacchino riesce a far sue le atmosfere esotiche del gioco, senza snaturarne l’incalzante vivacità che lo contraddistingue.

Il risultato è una colonna sonora allegra e frenetica, che ben si sposa con l’anima platform del titolo e la componente action dettata dalla trasformazione all’occorrenza di Maui in una macchina da guerra ninja. Detective privato di giorno e combattente ninja di notte, Maui Mallard venne concepito come personaggio originale con una lore tutta sua, nonostante sia la copia sputata di Paolino Paperino, ve ne sarete accorti. Perché? Perché all’inizio il titolo fu Donald in Maui Mallard (anche in Italia il riferimento è a Paperino e non Maui) facendo leva, ovvio, sul forte richiamo mediatico dello scorbutico papero che tutti conosciamo, anche se successivamente fu chiaro che i due personaggi erano differenti e che Paperino non stava interpretando il personaggio di Maui, perché quest’ultimo esisteva per conto suo.

Il gameplay del titolo si basa principalmente sulla duplice modalità di gioco attivabile, entrambe necessarie per poter avanzare di livello in livello: grazie al suo addestramento nella nobile arte del ninjutsu, il nostro papero si sveste della sua camicia hawaiana alla Magnum P.I. e abbandona la pistola spara-insetti a lunga gittata per indossare i panni del guerriero fico per antonomasia: da ninja, Maui può saltare più in alto e arrampicarsi su punti altrimenti irraggiungibili, mentre con l’ausilio del suo Bo potrà combattere corpo a corpo con i numerosi nemici locali. 

Il tutto bendato, perché si sa, se sei un ninja devi anche tirartela e fare il gradasso, altrimenti non c’è gusto.

Un titolo certamente da (ri)scoprire, che metterà a dura prova le vostre capacità manuali e merita di avere il suo posto di rilievo nella vostra collezione.

8

Pro

Dualismo di Maui Mallard affascinante. Alter ego di Paperino mancato e detective dalle abilità ninja: ce n’era abbastanza per creare un mondo intero

I livelli sono percorribili non solo “a scorrimento orizzontale”, ma anche sfruttando la verticalità della loro architettura, con porte, passaggi e quant’altro: gioco fluido e pieno di segreti da scoprire, cosa volere di più?

Maui in versione ninja con la benda sugli occhi è talmente sbruffone che non si può non adorare

Contro

Trama piuttosto lineare e scarna, non vi è una vera e propria caratterizzazione dei personaggi presenti: dettaglio non fondamentale in un platform del 1995 forse, ma che avrebbe dato di più al titolo

Avrebbe meritato un seguito, per altro annunciato alla fine del gioco, perché il personaggio era valido

Completo

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Nuovo

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