di Simon Larocca
28/07/2025
Non ci sono più i cartoni animati di una volta.
Se fossi un boomer, direi certamente così. Ma, sempre per ipotesi, se aveste vissuto un’infanzia come la mia, condita dall’orribile segnale orario del Tg5 che annunciava inevitabilmente l’ora di andare a scuola e farsi interrogare, allora sapreste di cosa sto parlando. Perché prima del segnale orario, prima della scuola, c’era Ralph il lupo che le tentava tutte pur di papparsi le pecore del gregge, finendo puntualmente per fallire a causa del suo acerrimo nemico, il cane pastore Sam!
I due colleghi di lavoro in fattoria (in più di un episodio si possono vedere entrambi timbrare il cartellino prima di rientrare nei loro rispettivi ruoli di predatore e guardiano) ebbero talmente tanto successo all’interno del mondo dei Looney Tunes, l’eterogeneo e riuscitissimo universo animato guidato da Bugs Bunny, che Infogrames decise di mettere in cantiere un videogioco improntato sulla loro eterna disfida!
Sheep, Dog ‘n’ Wolf, da noi arrivato con il titolo di Ralph il lupo all'attacco, uscì nel 2001 per PlayStation, uno degli ultimi titoli platform a vedere la luce sulla prima versione della dinastia Sony.
Il concept di questo titolo, dicevo, ruota attorno ai tentativi spesso maldestri di Ralph per accalappiarsi le povere pecore custodite da Sam, il cane dal ciuffo rosso, una sorta di Bud Spencer peloso che mai una volta ha permesso all’amico rivale di raggiungere i suoi lanosi obiettivi: l’intro di Sheep Raider però cambia le carte in tavola e nientemeno che Daffy Duck, in versione Stanley Tucci da Hunger Games, nomina lo sfortunato lupo come concorrente principale di un nuovo gioco a premi televisivo nel quale dovrà rubare le pecore con il supporto della strumentazione fornita da Acme, multinazionale dalla quale si “serve” spesso e volentieri anche Wile E. Coyote. E questo ci porta a fare una precisazione fondamentale: nonostante siano praticamente uguali d’aspetto, Ralph e Wile non sono affatto lo stesso personaggio, verità sconvolgente destinata a ribaltare ogni vostra convinzione precedente… così come ha fatto con le mie quando l’ho scoperto!
Essendo un platform disseminato di puzzle da risolvere, Sheep Raider fa del divertimento e le situazioni assurde e divertenti il fulcro del suo gameplay: muoveremo Ralph principalmente attorno al recinto dove si raccolgono le famose pecore da sgraffignare, ma è interagendo con alberi, massi e i tools della Acme che sveleremo il potenziale del titolo Infogrames. L’architettura 3D dei livelli di gioco è davvero ben fatta, così come i modelli poligonali di Ralph e i numerosi cameo da parte di guest star del calibro di Daffy Duck, già nominato, ma anche Taddeo e molte vecchie conoscenze che vi susciteranno un moto di nostalgia difficilmente arginabile.
Se state pensando che rubare le pecore sia un gioco da lupacchiotti, vi sbagliate di grosso: provate a caricarne una in spalla con Sam a corto raggio davanti a voi e in men che non si dica vi rifilerà uno sganassone che vi ricorderete a lungo.
Ralph di sicuro, in ogni caso.
Dovrete usare l’arguzia e l’intelligenza, più che zampe e zanne, se vorrete avere ragione dell’arcinemico di Ralph e vincere il contest: carina l’idea di girovagare negli studios del programma per selezionare i livelli di gioco, così come i variegati stratagemmi da attuare per portare a casa la pagnotta, ehm volevamo dire la pecora! Ponti pericolosi e instabili, dungeon pieni di lava e panorami mozzafiato, tutto questo è Sheep Raider e anche di più (non voglio svelarvi altro per non spoilerare la trama, che riserva un paio di sorprese niente male verso la fine), un gioiello nascosto tra le pieghe del glorioso passato PlayStation che vi consiglio di recuperare.
Ideale se faticate a prendere sonno, del resto si sa che contare le pecore aiuta.
Ma prima dovete catturarle.
Pro
Caratterizzazione dei protagonisti principali che rispecchia fedelmente le controparti animate: ogni livello, ogni cut scene e dettaglio dell’ambientazione trasuda atmosfere Looney Tunes fino all’ultimo pixel
Modalità di approccio e cattura delle pecore originali e divertenti, se avete amato Ape Escape, Sheep Raider entrerà nei vostri cuori con belati di gioia
Contro
Grafica tutto sommato semplice e meccanismi di gioco obsoleti oggigiorno, soprattutto se paragonati a platform di nuova generazione dove fluidità e risposta dei comandi sono la base
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
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