Ape Escape, scimmie fuori di testa a spasso nel tempo!

Ape Escape, scimmie fuori di testa a spasso nel tempo!

C'era una volta

di Simon Larocca

29/06/2025

La sterminata pletora di titoli platform che invase la PlayStation è pressoché incalcolabile: riesce davvero difficile immaginare quale possa essere stato il titolo più assurdo e fuori di testa mai prodotto su questa macchina.

Se spettasse a me indicarne uno, non avrei molti dubbi: Ape Escape ha contribuito a ridefinire non solo lo standard di divertimento, ma anche a generare nel mio vocabolario, già colorito di per sé, nuove ed entusiasmanti parolacce da lanciare contro le maledettissime scimmie protagoniste del gioco!

Pubblicato da Sony nel 1999, Ape Escape approdò nelle case dei videogiocatori forte della direzione da parte del poliedrico Masamichi Seki: compositore geniale e grande ispiratore di temi musicali di capolavori come GranStream Saga e l’indimenticabile (e difficilissimo) Resonance of Fate per Xbox360, Seki è una di quelle personalità che sa sempre dare la sua impronta a ogni titolo che dirige: Ape Escape è ambientato in un prossimo futuro dove vivono il professor Hakase e la sua brillante nipote Natsumi.

Protagonista del gioco è però un giovane di nome Kakeru, che dovrà vedersela con un esercito di scimmie, molte ma molte di più di dodici se cogliete la reference cinematografica, sfuggite da un luna park grazie all’intervento di una scimmia dal pelo bianco di nome Spencer, diventata intelligentissima a causa di un casco inventato dal nonno di Natsumi.

Ovviamente, l’iperpotenziamento intellettivo non ha portato la scimmia a cercare la convivenza con gli esseri umani, bensì ad arrecare problemi e danni di ogni tipo a spasso nel tempo. Esatto. Come se non bastasse, la Fuga delle Scimmie che dà il titolo al gioco si riferisce a un viaggio nel passato e sarà compito di Kakeru trovare il modo di rimettere a posto le cose, catturare le scimmie nei posti più disparati e quindi vanificare l’insorgenza di paradossi temporali. 

L’obiettivo del gioco sarà quindi catturare le scimmie mediante l’uso di strumenti di ogni tipo, superando livelli dall’architettura 3D piuttosto complessa, se consideriamo l’età sulla carta d’identità del gioco in questione, dove il timing sarà solo una delle skill necessarie per riuscire a cavarvela. Le scimmie vi prenderanno in giro praticamente ogni volta che le avvisterete, mentre dovrete scervellarvi per azionare la leva giusta e trovare il metodo più consono per farle cadere in trappola e acchiapparle!

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Nonostante le evidenti pecche tecniche, evidenziate più che altro dall’inesorabile trascorrere del tempo (26 anni sono un’era geologica in termini videoludici), Ape Escape si fregia di uno stile unico e inimitabile, la sua personalità folle e sopra le righe non deve però trarre in inganno perché la struttura dei livelli è pensata in maniera funzionale alla curva di apprendimento del giocatore: questo significa che le primissime scimmie saranno relativamente facili da acciuffare, ma andando avanti con il gioco le cose si complicheranno e non poco. Curiosità importante, sventolata da più parti anche al momento del lancio del titolo, è che Ape Escape è stato il primo gioco giocabile con il controller Dual Shock: con la levetta analogica sinistra si controlla il buon Kakeru, invece con la gemella destra si può navigare nel menù rapido e selezionare oggetti e strumenti vari per portare a termine la missione.

La saga di Ape Escape ha generato spin-off e molti titoli più o meno riusciti, non ultima la versione per PSP, titolo interessante ma penalizzato da un ridimensionamento dei comandi che si rivela ostico, e soprattutto la bizzarra quanto imperdibile missione speciale presente nientemeno che in Metal Gear Solid 3: nei panni di Snake, eroe di Hideo Kojima che non ha bisogno di presentazioni, dovrete cimentarvi nel minigioco Serpente contro Scimmia e… catturare le odiose scimmie nella giungla!

Vi avevo avvertito: Ape Escape di per sé è un gioco fuori di testa.

Ma è così divertente e dinamico che, una volta inserito nel lettore della vostra PlayStation, difficilmente ve ne staccherete tanto presto.

Game Cover
8

Pro

L’idea di un platform dove non è importante sopravvivere a cadute e nemici, ma catturare delle scimmie subdole usando trappole creative e stratagemmi assurdi… beh, è vincente.

Livelli originali e che non hanno la noiosa tendenza a ripetersi: ogni area di gioco è un tripudio di colori e inventiva

La fuga delle scimmie quando ti avvistano e si sentono minacciate: lo sto scrivendo e non smetto di ridere

Contro

A lungo andare, la meccanica di gioco potrebbe non sembrare più così ilare, soprattutto se subentra il fattore frustrazione, che nei platform a difficoltà crescente è sempre dietro l’angolo

Completo
35,97 €
Nuovo
162,77 €
Gradato
179,04 €
author

Simon Larocca

Scrittore e socio di Retroedicola Video Club

Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.

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