Age of Empires, Dividi et Impera et Gioca!

Age of Empires, Dividi et Impera et Gioca!

C'era una volta

di Simon Larocca

29/09/2025

«Sono Massimo Decimo Meridio e al mio segnale scatenate l’inferno.» Ve la ricordate? L’iconica frase tratta dalla scena iniziale de “Il Gladiatore” con protagonista Russell Crowe in uno dei suoi ruoli più toccanti e riusciti.

Non so voi, ma io in quegli anni funambolici tra millennium bug e gli ultimi scampoli di vita di Windows 95 trascorrevo serate intere a conquistare nazioni agguerrite e dare fondo alla mia segreta propensione di latifondista arricchito sulle spalle di poveri coloni, con in mente piani di guerra totale al mondo intero sotto i colpi letali del mio dito indice sul mouse.

Age of Empires, pubblicato nel 1997 da Microsoft stessa e sviluppato dalla fu gloriosa compagine degli Ensemble Studios, è riconosciuto a tutti gli effetti come il capolavoro che in effetti è, un termine di paragone per qualsiasi titolo che nutra ambizioni nel genere RTS, ovvero la strategia in tempo reale: basta questa definizione per farci sentire come Napoleone e Alessandro Magno, lo so io e lo sapete voi. 

Parlare di Age of Empires, oggi, significa tuffarsi a piè pari in un passato videoludico ammantato di ricordi, la materia astratta che si connette ai nostri sensi e ci permette di dare risalto a ciò che abbiamo provato giocandoci e, a sua volta, quello che proveremo tornando a solcare il mondo antico con i passi fittizi dei nostri soldati, contadini, operai e uomini di religione per istruire le masse della popolazione.

Scoperchiando la capsula del tempo del 1997, useremo un cd-rom per installare e giocare. Per chi, come me, ha visto i natali in un’epoca dove il massimo della tecnologia hardware era costituito da piccoli floppy disk la cui memoria risicata permetteva di contenere un gioco intero, il piacere che si prova nel sentire il sottile fruscio del supporto ottico cd mentre il lettore lo ingloba non ha prezzo.

Age of Empires uscì in un periodo denso a livello di mercato, con una miriade di sparatutto in prima persona a catalizzare l’attenzione dei videogiocatori e la componente fantastica ad abbracciare ogni genere esistente: Warhammer, Warcraft e The Settlers calavano gli utenti in scenari immaginari e affascinanti, ma è con l’opera degli Ensemble che finalmente si inizia a dare credito al realismo storico, già affinato partendo da presupposti comunque differenti da quell’altro must-have che fu Civilization.

A disposizione del giocatore vi saranno vere civiltà che hanno reso i nostri libri di Storia degni di essere letti: Egizi, Babilonesi, Fenici con le loro navi ciclopiche, i Greci, senza tralasciare la possibilità di allungare lo sguardo verso oriente, con i Chang e gli Yamato.

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Una delle peculiarità del gioco è la possibilità di gestire risorse, costruire armamenti e città in totale libertà, immedesimandosi totalmente nell’era selezionata grazie a musiche a tema (la colonna sonora venne composta utilizzando gli strumenti musicali delle varie culture disponibili) e un’accuratezza verso ogni più piccolo dettaglio che ancora oggi stupisce ed esalta.

Ma il cuore di Age of Empires non era solo la possibilità di giocare campagne in single player: i Lan Party con l’avvento dei personal computer votati al gaming sfrenato erano all’ordine del giorno, e chi non voleva cimentarsi in appostamenti da ‘camper’ sull’isola di Far Cry o scendere nelle arene di Quake per scaricarsi addosso caricatori interi, poteva organizzare partite in multiplayer con gli amici.

Tutti insieme, per farsi la guerra per gioco in scenari sempre diversi, ma uguale divertimento, cimentandosi in modalità come Partite a Tempo, a Punteggio o il battle royale per eccellenza, Conquista, dove tutto era lecito e fin troppo reale. 

Pianificazione, gestione delle risorse e battaglie campali spettacolari, l’evoluzione di una civiltà sotto il nostro comando che progredisce, affina se stessa in campo militare e culturale per ascendere sempre più e farci divertire, scoprendo curiosità riguardo la Storia del mondo che forse non sapevamo.

Sono Simon Larocca e al mio segnale, andate tutti a giocare.

Game Cover
9

Pro

Titolo immenso sotto ogni punto di vista: la campagna vi terrà impegnata per secoli (letteralmente) e se siete amanti degli RTS questo è certamente IL gioco per voi

Campagna-tutorial davvero utilissima perché permette anche ai neofiti di imparare le basi di un RTS in modo intuitivo

Multiplayer fino a 8 giocatori che regalava longevità infinita al gioco: erano anni d’oro

Contro

Interfaccia di gioco non sempre immediata, a dispetto dei manuali on line richiamabili in ogni momento durante le partite: le funzioni di costruzione e gestione risorse di ogni tipo sono molteplici e bisogna dedicare del tempo per ‘prenderci la mano’

Completo
19,69 €
Nuovo
170,34 €
Gradato
798,47 €
author

Simon Larocca

Scrittore e socio di Retroedicola Video Club

Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.

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